News

Ufficio stampa

dr. Julia Rizzo
+39 0471 969 516

La conservazione delle mele parte dagli alberi

Il 7 agosto 2014 le esperte e gli esperti hanno presentato presso il Centro di Sperimentazione Laimburg i risultati delle loro ricerche sul mantenimento dell’alta qualità della frutta e sulle possibili misure per il risparmio di energia durante la conservazione della frutta. Una sessantina di partecipanti ha seguito le relazioni.

Sono le nuove varietà come Jazz® e Kanzi® che vengono particolarmente apprezzate dai consumenti. Questo sviluppo è stato accompagnato dalle ricerche sull'ottima conservazione di queste varietà presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. "Le mele Jazz® e Kanzi® possono non sono particolarmente esigenti nello stoccaggio, se si rispettano le loro particolarità", racconta Oswald Rossi del Centro di Sperimentazione Laimburg. In alcuni casi si verificano delle disfunzioni fisiologiche, "che possono però essere gestite facilmente tramite la scelta del periodo di raccolta perfetto e la scelta della temperatura idonea per lo stoccaggio", dice Rossi.

Il periodo di raccolta decisivo per il mantenimento della qualità della frutta
Difatti, la scelta dell'ottimale periodo di raccolta decide sul mantenimento della qualità delle mele durante la conservazione a lungo termine, cioè sei a otto mesi. Dei test effettuati alla Laimburg hanno mostrato che la croccantezza dei frutti diminuisce con una raccolta più tardiva. "I frutti raccolti con l'ottimale grado di maturazione per la conservazione sono anche quelli che vengono considerati più buoni nelle degustazioni", spiega Ines Ebner della Laimburg. Per la determinazione del grado di maturazione delle mele viene misurato la degradazione dell'amido dei frutto o la compatezza della polpa. L'amido presente nelle mele può essere rilevato tramite il trattamento di dischi di mela con lo iodio. La reazione dell'amido con lo iodio provoca un'alterazione di colore che rivela il grado di maturazione dei frutti e da indicazioni sull'ottimale periodo di raccolta.

Il risparmio di energia durante lo stoccaggio
Qual'è il possibile risparmio di energia nello stoccaggio della frutta? Un gruppo di esperti ha cercato di rispondere a questa domanda su commissione della coopertiva Texel in Val Venosta rilevando tutti i dati sul consumo energetico del magazzino di Parcines. I dati mostrano che la maggior parte dell'energia viene consumata durante il processo di conservazione della frutta. Comunque ci sono delle semplici misure per ridurre il consumo energetico, per esempio sfruttando le notti freschi nel periodo di raccolta per raffreddare la frutta prima di mettere la frutta nelle celle. La coibentazione dei magazzini ed altre misure adoperabili sull'infrastruttura portano ad un'ulteriore riduzione dei consumi energetici. Secondo la stima degli con l'applicazione di tutte le misure proposte si potrebbe ottenere un risparmio sull'energia elettrica dell'otto percento.
Un ulteriore potenziamento dell'efficienza energetica sta nella ponderata programmazione delle strategie di conservazione. "Se conosco i periodi previsti di conservazione per le singole quantità di frutta, posso scegliere la tecnologia più idonea per la conservazione della frutta e raggiungere un ulteriore risparmio di energia", dice Angelo Zanella, l'esperto per la conservazione della frutta della Laimburg.

Possibile la continuazione dello stoccaggio interrotto
In altre sperimentazioni è stato testato se la tecnologia di conservazione con atmosfera controllata dinamica (DCA) ha ancora effetto, se lo stoccaggio viene terminato e poi ripreso in caso il cliente non ritira la quantità di frutta ordinata precedentemente. I test pluriennali hanno mostrato che si può continuare lo stoccaggio usando la tecnologia Ultra Low Oxygen (ULO), la conservazione a livelli molto bassi di ossigeno, o la DCA, con la quale l'atmosfera - cioè l'ossigeno - nelle celle può essere aggiustata secondo i bisogni dei frutti tramite l'impiego di sensori. La continuazione dello stoccaggio in celle frigorifere, invece, è consigliabile solo per un periodo di poche settimane.

La frutticoltura e conservazione della frutta in Alto Adige
La superficie frutticola in Alto Adige ammonta a più di 18 mila ettari. Le varietà più importanti sono il Golden Delicious (oltre 36 percento della superficie), Gala (17 percento) e Red Delicious (12,5 percento). Il raccolto del 2013 è stato di 1,1 milioni di tonnellate. La capacità di conservazione della frutta in Alto Adige ha raggiunto oltre 900 mila tonnellate.

Il Centro di Sperimentazione Laimburg in breve
Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l'istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell'agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli.
Ogni anno, i 200 collaboratori del centro lavorano a 350 progetti e attività in tutti campi dell'agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all'agricoltura montana. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.

RSS Feeds