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Centro Laimburg: rilasciate con successo le vespe samurai. Una soluzione biologica per la lotta alla cimice asiatica

Il momento del rilascio della vespa samurai presso il Centro di Sperimentazione Laimburg

La cimice asiatica può causare notevoli danni alle colture agricole in molti Paesi. Per tenere sotto controllo questo insetto invasivo, il Centro di Sperimentazione Laimburg ha ora iniziato a rilasciare in natura la vespa samurai, un antagonista naturale della cimice asiatica. In occasione dei rilasci, si è tenuta giovedì 25 giugno presso il Centro Laimburg la conferenza stampa con l’Assessore provinciale all’Agricoltura Arnold Schuler.

 

Fin dai primi ritrovamenti in Alto Adige nel 2016, gli entomologi del Centro di Sperimentazione Laimburg studiano la cimice asiatica (Halyomorpha halys) per sviluppare un'efficace strategia di regolazione. Nella sua zona d’origine in Asia, la cimice asiatica è tenuta sotto scacco dalla vespa samurai (Trissolcus japonicus), che parassitizza le uova della cimice e ne impedisce quindi la riproduzione. Questo antagonista naturale è stato osservato anche in Alto Adige dal 2019 e ora verrà utilizzato in modo mirato per contenere la diffusione della cimice asiatica e causare ulteriori danni all'agricoltura. Per questo motivo il Centro di Sperimentazione Laimburg, in qualità di istituzione ufficialmente incaricata di allevare la vespa samurai in Alto Adige, ha ora iniziato a rilasciare in natura questo insetto in modo mirato per accelerare il processo di lotta biologica.  

"La cimice asiatica rappresenta un pericolo per le nostre colture agricole in Alto Adige e per l'economia agricola locale", ha spiegato Arnold Schuler, Assessore provinciale all'Agricoltura. "Ci siamo occupati sin da subito di questo problema e abbiamo affidato agli esperti del Centro di Sperimentazione Laimburg la missione di studiare l’insetto invasivo e di sviluppare una strategia per la sua regolazione. Ora abbiamo motivo di sperare: la liberazione e la colonizzazione mirata della vespa samurai promette di combattere la cimice asiatica in modo naturale e di prevenire maggiori danni ai nostri frutteti. Il controllo di parassiti da parte dei loro antagonisti naturali fa parte della nostra strategia per rendere l’agricoltura locale ancora più sostenibile - per la popolazione, gli agricoltori, la fauna e la flora", dichiara Schuler.  

"L'obiettivo della ricerca applicata presso il Centro di Sperimentazione Laimburg nell'ambito della protezione delle piante, è quello di sviluppare strategie sostenibili e alternative ai prodotti fitosanitari chimico-sintetici — ha sottolineato il direttore del Centro Laimburg, Michael Oberhuber — Con il rilascio della vespa samurai stiamo perseguendo una strategia biologica e quindi sostenibile per regolare le popolazioni di cimice asiatica, facendo un uso mirato del suo antagonista naturale. La competenza dei nostri ricercatori nel campo dei parassiti invasivi ha portato a importanti decisioni a livello nazionale e la buona collaborazione con le istituzioni partner a livello locale, nazionale e internazionale ha dato i suoi frutti. Questo è un passo importante e un grande successo per la nostra ricerca al servizio dell'agricoltura altoatesina”, ha sottolineato Oberhuber.

 

Una strategia sostenibile per la protezione delle piante

"Per poter sviluppare una strategia efficace per controllare la cimice asiatica, abbiamo dovuto prima di tutto comprenderne la biologia e studiarne il comportamento sul nostro territorio", ha sottolineato Silvia Schmidt, esperta di insetti invasivi presso il Centro Laimburg. Sulla base delle conoscenze acquisite, sono state testate - anche da altre istituzioni a livello locale, nazionale e internazionale - diverse misure di regolazione della cimice, come le reti antinsetto o l'uso di insetticidi di sintesi. A lungo termine, tuttavia, sono necessarie e auspicabili strategie più sostenibili. Per questo motivo abbiamo deciso di concentrarci sull’utilizzo degli antagonisti naturali della cimice asiatica, ovvero la vespa samurai. Ora ci aspettiamo che la vespa si stabilisca sul territorio dopo i rilasci e, insieme ad altri parassitoidi autoctoni, sia in grado di regolare le popolazioni di cimice asiatica stabilendo così un equilibrio naturale a lungo termine tra parassita e antagonista", spiega Silvia Schmidt.

Come funziona il rilascio della vespa samurai

Per poter impiegare la vespa samurai nella lotta biologica alla cimice asiatica, dev’essere innanzitutto allevata. L'allevamento di questo insetto è consentito in Italia da maggio 2020 e viene coordinato dal Servizio Fitosanitario Nazionale e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria CREA. Per l’allevamento della vespa samurai in Provincia Autonoma di Bolzano è stato ufficialmente incaricato il Centro di Sperimentazione Laimburg. 

Nei laboratori di entomologia all'Istituto della Salute delle Piante del Centro Laimburg, da mesi si stanno allevando le cimici asiatiche per produrre le uova necessarie ad ottenere un numero sufficiente di vespe. I rilasci sono iniziati questa settimana in 42 siti selezionati, come aree periferiche di frutteti, siepi, ma anche aree urbane vicine a coltivazioni agricole, che presentano diverse specie di piante sulle quali la cimice asiatica si moltiplica fortemente nel corso dell'anno. Con decreto del 09.06.2020, il Ministero dell'Ambiente italiano permette ora il rilascio della vespa samurai sul territorio per un anno.

L’esito dei rilasci sarà attentamente monitorato dagli esperti del Centro Laimburg mediante regolari controlli. A partire da metà agosto, tutte le uova di cimice asiatica ritrovate nei siti di rilascio verranno analizzate in laboratorio per determinare il tasso di parassitizzazione e per indagare l'interazione tra la cimice e il suo antagonista. 

 

Come si è arrivati al rilascio della vespa samurai

Il rilascio di specie non indigene può avere un impatto inaspettato sull'ecosistema locale ed è quindi necessaria una grande cautela. Per questo il Ministero dell'Ambiente ha studiato e valutato attentamente le possibili conseguenze. Nel luglio 2019, con Decreto del presidente della Repubblica, sono state adottate modifiche all’art. 12 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, concernenti la possibilità di introdurre specie non autoctone, come la vespa samurai Trissolcus japonicus per l'impiego nel contrasto di altre specie invasive dannose.

Per conto del Ministero delle Politiche Agricole, il Servizio Fitosanitario Nazionale e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria CREA hanno preparato un dossier per la specie Trissolcus japonicus, usando tra l’altro i dati raccolti sulla diffusione di questo insetto nel nord Italia raccolti anche dal Centro Laimburg. 

"La vespa samurai è un parassitoide oofago di piccole dimensioni (ca. 2 mm) che ha la capacità di regolare le popolazioni di cimice asiatica ponendo le proprie uova all’interno di quelle della cimice, inibendo così la moltiplicazione di questa. La vespa Trissolcus japonicus raggiunge elevati tassi (fino al 90%) di parassitizzazione delle uova di cimice asiatica e ha un breve periodo di sviluppo, un certo adattamento alle temperature più fredde e parassita solo in minima parte altre specie di cimici.”, spiega Martina Falagiarda del gruppo di lavoro Entomologia del Centro Laimburg, che conduce l’allevamento della vespa samurai.

Il CREA ha provveduto a moltiplicare e fornire uova ed esemplari adulti di vespa samurai per la moltiplicazione alle istituzioni incaricate (il Centro di Sperimentazione Laimburg per l'Alto Adige). Nel frattempo, su richiesta del Ministero delle Politiche Agricole è stato creato un comitato nazionale al quale hanno preso parte anche gli esperti del Centro Laimburg e del Servizio Fitosanitario di Bolzano. Il comitato si è riunito più volte e ha preparato un protocollo, che regola la moltiplicazione e il rilascio delle vespe. L'autorizzazione ufficiale al rilascio di questa specie di vespa è arrivata dal Ministero il 9 giugno 2020.

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