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Premiato ricercatore Laimburg: Walter Guerra, tra i 10 protagonisti dell’Ortofrutta italiana 2019

Walter Guerra, che è stato insignito anche del premio “Green Innovation BPER Banca – Per la sostenibilità” per la sua ricerca e attività nell’ambito della selezione varietale del melo.

Il ricercatore Walter Guerra, Responsabile dell’Istituto Frutti- e Viticoltura e del al Centro di Sperimentazione Laimburg con le targhe del premio “Green Innovation BPER Banca – Per la sostenibilità”

Si sono svolti a Venezia, lo scorso 18 gennaio, gli Oscar dell’Ortofrutta Italiana 2019, una giornata dedicata ai 10 protagonisti del comparto ortofrutticolo in Italia nell’arco del 2018. Tra loro, come unico esponente del mondo della ricerca, il pomologo del Centro di Sperimentazione Laimburg Con vent’anni di esperienza nella selezione varietale, oltre che nel miglioramento genetico del melo e intenso networking a livello internazionale, Walter Guerra, pomologo del Centro di Sperimentazione Laimburg, si afferma tra i protagonisti del settore ortofrutticolo italiano, vincendo il premio per la sostenibilità agli Oscar dell’Ortofrutta Italiana 2019. L’evento è promosso e organizzato dal Corriere Ortofrutticolo, storica rivista di settore fondata nel 1965. Tra i 10 protagonisti, come unico esponente del mondo della ricerca, Walter Guerra, Responsabile del Gruppo di lavoro Pomologia nonché dell’Istituto Frutti- e Viticoltura del Centro di Sperimentazione Laimburg. Il noto pomologo altoatesino è stato insignito del premio “Green Innovation BPER Banca – Per la sostenibilità” per la sua ricerca e attività nell’ambito della selezione varietale del melo. “Grazie all’innovazione varietale, le zone di coltivazione tradizionale della mela come l’Alto Adige riescono a sopravvivere e differenziarsi dai mercati esteri emergenti”, afferma Guerra e aggiunge, “Sono orgoglioso e onorato di essere stato considerato in questo gruppo. La ricerca e la sperimentazione nel campo della pomologia hanno così la possibilità di trovare più sinergie con il mondo produttivo e il commercio.”

Il Gruppo di lavoro Pomologia al Centro Laimburg

Le esigenze di un mercato in rapido cambiamento impongono l'adeguamento costante dell'assortimento varietale, necessario per tenere il passo con la concorrenza. Da oltre 30 anni il Gruppo di lavoro Pomologia del Centro di Sperimentazione Laimburg, guidato da circa 15 anni da Walter Guerra, sperimenta nuove varietà di mele derivate da un centinaio di programmi di selezione varietale in atto al mondo. I ricercatori testano in campi sperimentali nuovi ibridi e varietà di melo, esaminando aspetti agronomici, suscettibilità alle malattie e conservabilità. Attualmente i ricercatori del gruppo di Walter Guerra stanno lavorando a diversi tipi di nuove varietà: a polpa rossa, a pezzatura ridotta — ideale per uno snack anche per bambini — resistenti al cambiamento climatico con temperature più calde, con un’aromaticità particolare e intensa e infine, resistenti o tolleranti a malattie tipiche del melo, come la ticchiolatura. Quest’ultime permetterebbero una produzione più sostenibile grazie a un utilizzo ridotto e più mirato di fitofarmaci.

Come funziona il programma di selezione varietale della mela

I primi approcci di selezione sistematica delle mele risalgono agli inizi dell’Ottocento. Le succose e attrattive mele che conosciamo oggi sono state selezionate negli anni a partire da varie specie selvatiche con frutti legnosi, piccoli e praticamente non commestibili. Nel 1997 il Centro di Sperimentazione Laimburg ha iniziato un proprio programma di miglioramento genetico. Oggi, questi programmi vengono portati avanti con i metodi classici di impollinazione controllata in combinazione con metodi innovativi di diagnostica molecolare. Il metodo classico dell’impollinazione controllata è un lavoro manuale molto minuzioso. Singoli rami dell’albero parentale femminile in fase di fioritura vengono racchiusi in sacchetti di cotone per impedire il trasferimento di polline da parte degli insetti. I fiori dell’albero parentale maschile vengono raccolti, liberati dai petali ed essiccati per raccoglierne il polline. Questo viene posato manualmente sui singoli fiori rimasti sull’albero e i semi dei frutti risultanti vengono seminati. Ogni nuova piantina è un ibrido e differisce nelle sue caratteristiche dai due alberi “originali” e dai suoi "fratelli". A rigor di termini, ogni piantina rappresenta una nuova varietà. I primi frutti di questi ibridi si ottengono dopo 5 anni, momento in cui inizia il vero lavoro di selezione. Attualmente vengono coltivati dai ricercatori oltre 15.000 diversi ibridi in campo. Ogni varietà sperimentale viene confrontata con varietà esistenti che hanno successo sul mercato, valutandone l’aspetto esterno del frutto, il sapore — zucchero e grado di acidità, la succosità, la croccantezza e la conservabilità nel lungo periodo. Inoltre, vengono testate specifiche resistenze a fitopatologie come la ticchiolatura e l’oidio.

Selezione genetica con marcatori molecolari

L’uso di marcatori molecolari durante il processo di selezione nel miglioramento genetico del melo è diventato di grande importanza nei programmi di selezione varietale. Non si tratta di una manipolazione dei geni, ma piuttosto di una mappatura delle caratteristiche del melo a livello dei singoli geni. Nei laboratori di biologia molecolare guidati da Thomas Letschka presso il Centro di Sperimentazione Laimburg vengono usati metodi basati sull’uso di marcatori molecolari per studiare i fattori genetici delle singole piante. Con questa metodologia i ricercatori sono in grado di evidenziare particolari caratteristiche morfologiche e biologiche a livello genetico, non influenzate da fattori ambientali e operare quindi una selezione specifica di quelle piante che presentano le caratteristiche desiderate. La selezione genetica con marcatori molecolari premette di anticipare la conoscenza e l’espressione di tali caratteristiche analizzando l'informazione genetica già nella piantina appena germogliata, senza dover aspettare che si manifestino una volta cresciuto l’albero e dopo la maturazione dei primi frutti. Il passo successivo è la valutazione dei frutti in campo. “Grazie alla selezione con marcatori molecolari, possiamo procedere all’impianto di un numero di ibridi molto più ridotto, “spiega Letschka e aggiunge “In questo modo viene incrementata significativamente l’efficacia dei programmi di selezione.” L'aumento di qualità dell’assortimento varietale in Alto Adige è al primo posto tra gli obiettivi dei ricercatori e l’intero processo di selezione varietale comporta decenni prima che si arrivi a un prodotto commercializzabile.

Walter Guerra, 20 anni di esperienza sulla mela

Walter Guerra si è da sempre occupato nella sua carriera della mela. Si è laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Padova e, dopo un’esperienza all’estero all’Università della California di Davis negli Stati Uniti e un dottorato di ricerca a Bologna, approda nel 2001 al Centro di Sperimentazione Laimburg per dedicarsi al miglioramento del melo. Ha partecipato a vari progetti di ricerca di base sui marcatori molecolari e su prove varietali. Negli anni, Walter Guerra ha sviluppato intensamente il networking a livello internazionale del Centro Laimburg nel settore della pomologia: dal 2003 è membro della commissione tecnica del Consorzio Innovazione varietale Alto Adige (SK Südtirol). Ha coordinato il progetto POMOSANO (finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale FESR 2007–2013) in cui è stato sviluppato il portale Pomosano (http://pomosano.laimburg.it/), che raccoglie oltre 70 schede di varietà di mela sulla base del periodo di raccolta e di fioritura, della colorazione, della dimensione e del sapore.

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