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dr. Julia Rizzo
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Grazie alle Prove Sperimentali nuove informazioni sugli sviluppi attuali in frutticoltura biologica

Giovedì 9 agosto 2018 ha avuto luogo, presso il Centro di Sperimentazione Laimburg, il tradizionale appuntamento con la presentazione delle attività e dei risultati conseguiti nel settore della frutticoltura biologica. Oltre 200 gli interessati che hanno preso parte all‘iniziativa per informarsi sulle nuove conoscenze e sugli sviluppi di questo importante ambito agricolo.

La visita ai campi sperimentali del Centro di Sperimentazione Laimburg (c)CSL

Le presentazioni dei risultati della sperimentazione in frutti- e viticoltura biologica vengono organizzate congiuntamente, ogni anno, dal Centro di Sperimentazione Laimburg e dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (TN). Come da tradizione, la manifestazione viene suddivisa temporalmente tra le due istituzioni: durante la mattinata si tengono le relazioni e le visite ai campi sperimentali a San Michele (viticoltura) e nel pomeriggio si prosegue al Centro Laimburg (frutticoltura). L’evento, gestito al Centro Laimburg dal responsabile del gruppo di lavoro Agricoltura Biologica, Markus Kelderer, ha avuto quest‘anno come focus l’agrobiodiversità, la gestione sostenibile del terreno, l’efficacia di alcuni biostimolanti (corroboranti) e il contenimento dei patogeni fungini in frutticoltura.

 

EcoOrchard – un progetto per una maggior biodiversità

Obiettivo del progetto EcoOrchard, finanziato dal Fondo Europeo per l’agricoltura biologica CORE Organic Plus, è lo stimolo all’agrobiodiversità funzionale nei frutteti biologici. Per creare un miglior habitat per gli organismi utili, quali coccinelle o crisope, sono stati seminati alcuni miscugli di erbe nella corsia di transito. In particolare le piante da fiore hanno mostrato un adattamento immediato, tanto che quasi il 60% delle essenze seminate si trova ancora in situ dopo 3 anni dall’inizio del progetto. Josef Telfser, che ha curato insieme ad altri il procedere delle attività in pieno campo, ha riferito che le specie più adattabili sono risultate la carota, l’achillea, il fiordaliso, il trifoglio rosso e il ginestrino. Al confronto con i dati rilevati in tutti i Paesi coinvolti nel progetto (in totale 9) è stata evidenziata una significativamente maggior presenza di organismi utili nei frutteti inerbiti con essenze da fiore (es. presenza raddoppiata di coccinelle, aumento del 30% di forbicine e di larve di Sirfidi). Per quanto riguarda l’attacco dell’afide cenerognolo e della carpocapsa, invece, i risultati non sono stati soddisfacenti.

 

DOMINO per una gestione sostenibile del terreno

Il progetto DOMINO, anch’esso co-finanziato dal Fondo Europeo per l’agricoltura biologica CORE Organic Plus, ha lo scopo di individuare strategie innovative per incrementare la fertilità, la biodiversità e la sostenibilità economica dei frutteti biologici. Il progetto, coordinato dall‘Università Politecnica delle Marche, viene condotto in sei Paesi europei. I partecipanti si occupano di concimazione sostenibile con rifiuti del luogo, di gestione del suolo con semine da fiore nel sottofila a nelle corsie di transito e di innovativi sistemi di copertura del frutteto (melo, ciliegio, albicocco) – l’obiettivo in viticoltura si sposta sulla riduzione dell’utilizzo del rame. Thomas Holtz, collaboratore di progetto presso il Centro di Sperimentazione Laimburg e Davide Neri dell‘Università Politecnica, hanno relazionato sullo stato attuale del progetto: mentre è agli inizi la sperimentazione sulla concimazione sostenibile, buoni risultati sono già stati raccolti in merito alle coperture antipioggia (Keep-in-Touch®). Si tratta di un telo disteso sopra la chioma delle piante e di una rete sistemata lateralmente rispetto alle file. Finora, testato su melo e vite, il sistema ha prodotto buoni risultati: grazie alla copertura antipioggia è stato possibile, su melo, ridurre l’entità delle patologie fungine, mentre la rete laterale ha impedito l’accesso al frutteto a parassiti importanti quali la carpocapsa – queste le considerazioni di Thomas Holtz.

 

Bioattivatori in prova

Si tratta di sostanze e di miscele (comprendenti anche microrganismi) che, non dotate di registrazione per l’impiego come fitosanitari ai sensi dell’art. 2 del Regolamento (CE) 1107/2009, vengono applicate allo scopo di mantenere il buon stato di salute delle piante e di proteggerle da danni di origine non parassitaria. Nell’ambito di una tesi di dottorato di ricerca presso la Libera Università di Bolzano, Sebastian Soppelsa in collaborazione con il Centro di Sperimentazione Laimburg ha proceduto a testare l’efficacia di alcuni preparati in pieno campo. “I primi risultati (forniti tra l’altro anche da estratti vegetali) appaiono interessanti e promettenti, sebbene sia necessaria la loro validazione con ulteriori prove”, questo il commento di Soppelsa.

 

I patogeni in frutticoltura

Già da molti anni, presso il Centro di Sperimentazione Laimburg si effettuano prove per il controllo di importanti malattie fungine che colpiscono il melo: ticchiolatura, oidio, Gloeosporium e fumaggine. “L’obiettivo delle prove sulla ticchiolatura è rappresentato dalla riduzione della quantità impiegata di rame; per l’oidio si cercano invece possibili alternative allo zolfo da utilizzare nei mesi estivi, caratterizzati da temperature elevate e forte insolazione“, ha spiegato Markus Kelderer. Buoni risultati contro l’oidio sono stati ottenuti con una miscela di olii essenziali che non ha causato effetti fitotossici sulle piante. Contro la ticchiolatura un estratto di agrumi ha fornito risultati sorprendenti. Ecco perchè in futuro sarà necessario ripetere la sperimentazione approfondendone alcuni aspetti-chiave. Anche contro Gloeosporium e fumaggine le coperture antipioggia ed i trattamenti con acqua calda hanno dato un esito apprezzabile.

Il Centro di Sperimentazione Laimburg in breve

Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l’istituto di ricerca nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli. Ogni anno, i 150 collaboratori del centro lavorano a 350 progetti e attività in tutti campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana e alle tecnologie alimentari. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.

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