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Conferenza stampa 15.03.2018: Si può combattere l’allergia al polline della betulla con una terapia a base di mele? Presentato il progetto Interreg AppleCare al Centro di Sperimentazione Laimburg

Giovedì 15 marzo 2018 l’Assessore all’Agricoltura Arnold Schuler, l’Assessora alla Salute Martha Stocker e il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg Michael Oberhuber hanno presentato in una conferenza stampa il progetto Interreg AppleCare.

da de. a si.: Il direttore del Centro Laimburg Michael Oberhuber, l'assessore all'Agricoltura Arnold Schuler, l'assessora alla Salute Martha Stocker, il responsabile Thomas Letschka, i primari Klaus Eisendle e Stefan Platzgummer (c) LPA/Maja Clara

Nel periodo di fioritura della betulla per molti allergici scatta l’allarme occhi, naso e gola: le congiuntive si irritano e le mucose si gonfiano. Oltre il 70% di chi è allergico al polline della betulla mostra reazioni allergiche quando consuma determinati tipi di frutta, soprattutto mele: prurito nella cavità orale, nella gola, sulle labbra, sulla lingua e perfino nelle orecchie. In questi casi, il sistema immunitario "confonde" la mela con il polline della betulla, reaziona in modo esagerato e innesca così i classici sintomi dell'allergia alla betulla. Il progetto di ricerca AppleCare intente utilizzare questa reazione incrociata per sviluppare un'immunoterapia alternativa contro l'allergia ai pollini della betulla: sotto la direzione del biologo molecolare Thomas Letschka i partner del Centro di Sperimentazione Laimburg, l’ospedale di Bolzano, l’Università di Innsbruck e l’Università di Medicina di Innsbruck, vogliono scoprire se è possibile trattare l'allergia ai pollini di betulla attraverso il consumo di mele. Il progetto di ricerca triennale è finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito del programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020.

 

Cooperazione interdisciplinare

La mela è di particolare importanza per l'Alto Adige, ha dichiarato l'Assessore all'Agricoltura Schuler all'apertura della conferenza stampa. Una mela su due in Italia e una su dieci in Europa vengono dall'Alto Adige. La mela è inoltre nota per le sue proprietà salutari - non per niente esiste il proverbio "Una mela al giorno toglie il medico di torno". Con il progetto AppleCare il Centro di Sperimentazione Laimburg ha avviato un interessante progetto che indaga i possibili effetti della mela sulle allergie.

L’Assessora alla Salute Martha Stocker ha espresso il suo entusiasmo per l'approccio interdisciplinare perseguito dal progetto Interreg che unisce i dipartimenti dell’agricoltura e della salute, il Centro di Sperimentazione Laimburg e l'Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, nonché l'Alto Adige e il Tirolo.

In questo modo si può lavorare insieme in modo interdisciplinare e imparare gli uni dagli altri. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è sinonimo di ricerca nel campo dell'agricoltura e della trasformazione alimentare e quindi sente di avere un ruolo di riferimento quando si tratta di mele, ha dichiarato il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg Michael Oberhuber. Nel progetto AppleCare, le competenze del Centro di Sperimentazione Laimburg nello studio delle varietà, nella coltivazione, nello studio dei componenti e nei metodi di biologia molecolare si incontrano e si fondono con quelle dell'Azienda Sanitaria dell’Alto Adige per quanto riguarda gli aspetti sanitari.

 

La mela come rimedio terapeutico

Attraverso la stretta collaborazione tra medici, chimici e biologi molecolari coinvolti nel progetto si mira a sviluppare, con un approccio interdisciplinare, un'immunoterapia innovativa contro l'allergia al polline della betulla. Nel processo, i ricercatori stanno sfruttando un fattore interessante: nella mela ci sono molecole che sono legate a quelle proteine della betulla che causano i sintomi allergici, spiega Klaus Eisendle, primario del Reparto Dermatologia dell'Ospedale di Bolzano. Le somiglianze delle due proteine possono causare reazioni incrociate nei soggetti allergici al polline della betulla quando questi consumano mele. Questa reazione incrociata rappresenta, dall’altra parte, anche la possibilità di utilizzare la mela come rimedio terapeutico per l’iposensibilizzazione al polline della betulla, afferma l’esperto.

Il progetto si occupa ora di identificare le varietà e la quantità di mele che, consumate in modo controllato, possono essere adatte per il trattamento dell'allergia ai pollini. In questo modo, la mela potrebbe diventare un "farmaco" che è più sopportabile per il paziente rispetto alla lunga immunoterapia convenzionale e reperibile facilmente in qualsiasi supermercato senza bisogno di una ricetta.

 

L'agricoltura incontra la chimica strutturale, la biologia molecolare e l'immunologia

AppleCare persegue un approccio interdisciplinare che combina studi clinici con analisi di biologia molecolare e di chimica strutturale. L'idea è nata da una collaborazione tra Klaus Eisendle, primario del Reparto Dermatologia dell'Ospedale di Bolzano e Thomas Letschka, che dirige il settore di Genomica Applicata e Biologia Molecolare presso il Centro di Sperimentazione Laimburg. Il Centro di Sperimentazione Laimburg fornisce materiale campione di oltre 30 varietà di mele e quantifica la sintesi delle singole forme di allergeni utilizzando metodi di biologia molecolare e biochimici. Presso il Reparto di Dermatologia dell'Ospedale di Bolzano e presso la clinica universitaria di Innsbruck vengono condotti studi clinici su pazienti affetti per determinare, attraverso test cutanei, esami del sangue e test di esposizione orale, il potenziale allergenico di diverse varietà di mele e per identificare i candidati idonei per una prima terapia di prova.

In programma c’è anche la costruzione di un database transfrontaliero di pazienti affetti da allergie inalatorie. L'Istituto di Chimica Organica dell'Università di Innsbruck indaga le somiglianze strutturali tra gli allergeni del polline della betulla e gli allergeni della mela e le loro proprietà che li legano agli anticorpi.

Lo scopo delle analisi è trovare una risposta alla seguente domanda: quali degli oltre 30 diversi allergeni della mela contribuiscono prevalentemente all'allergia e sono più strettamente correlati all'allergene del polline della betulla? Una volta identificati questi allergeni, le loro concentrazioni vengono misurate in diverse varietà di mele. Ciò dovrebbe quindi consentire di sviluppare un approccio terapeutico adeguato.

 

Un aiuto per gli allergici alla mela

I ricercatori vogliono inoltre identificare le varietà di mele che hanno un basso potenziale allergico e sono quindi innocue per chi soffre di allergie. Se tutto va secondo i piani, alle fine del progetto, forse già tra due anni, potrà essere possibile raccomandare le varietà di mele "allergia-friendly". Per abituare il sistema immunitario più velocemente possibile alla mela si dovrebbe far mangiare ai bambini mela grattugiata già a partire dal terzo mese di vita. A quel punto l’allergia non si svilupperebbe affatto, ha spiegato il primario Eisendle,

 

Il team del progetto

Centro di Sperimentazione Laimburg (Lead Partner)

Azienda Sanitaria dell’Alto Adige – Comprensorio sanitario di Bolzano (Partner del progetto)

Università di Innsbruck (Partner del progetto)

Medizinische Universität Innsbruck (Partner del progetto)

Il Centro di Sperimentazione Laimburg in breve

Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l’istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli. Ogni anno, i 150 collaboratori del centro lavorano a 350 progetti e attività in tutti campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana e alle tecnologie alimentari. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.

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