News

Ufficio stampa

dr. Julia Rizzo
+39 0471 969 516

WOOD-UP: un progetto per valorizzare la catena produttiva di conversione energetica della biomassa

Il progetto WOOD-UP, finanziato dal fondo FESR, ha come scopo l’identificazione di un metodo per riutilizzare il carbone di legna, un sottoprodotto ad oggi smaltito come scarto. Si vuole ottimizzare così l'intera catena di produzione di biomassa in Alto Adige. Al progetto collaborano la Libera Università di Bolzano ed il Centro di Sperimentazione Laimburg.

Fig. 2: Esperimento di concimazione organominerale: il biochar viene incorporato nella parcella di un meleto giovane (campo 65, Laimburg). (c)Centro di Sperimentazione Laimburg

L’Alto Adige utilizza annualmente circa un milione di metri cubi di biomassa per ricavare 1300 GWh di energia, ovvero il 12% del proprio fabbisogno energetico compreso il carburante. In questo processo, che avviene tramite gassificazione o pirolisi, vengono prodotti annualmente 2.000 tonnellate di carbone di legna (biochar), attualmente smaltiti come scarto. Il progetto triennale WOOD-UP (FESR1028) ha come scopo proprio lo sviluppo di un metodo, sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale, per recuperare questo materiale, ottimizzando così l'intera catena di produzione di biomassa. Il progetto è finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) con un budget di circa 700.000 euro.

 

WOOD-UP – Innovazione di processo e di prodotto

Il primo passo effettuato dai ricercatori sarà quello di analizzare l’intero ciclo di gassificazione della biomassa, valutando in primo luogo l’efficienza energetica e la sostenibilità economica. In una seconda fase verranno esaminate le possibili strategie per valorizzare la catena di produzione in maniera sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. Verranno prese in esame nuove tecnologie di combustione e pirolisi, soluzioni di utilizzo del biochar come fertilizzante in agricoltura, nonché soluzioni d’impiego della biomassa legnosa per uso farmaceutico e nell'industria alimentare. "Il progetto WOOD-UP riunisce innovazione di prodotto, ovvero il riuso del biochar, e innovazione di processo, vale a dire l'ottimizzazione di tutta la catena di produzione", dichiara il responsabile di progetto Giustino Tonon della Libera Università di Bolzano in occasione del kick-off di progetto. La forza del progetto stesso risiede nella natura interdisciplinare dei partner coinvolti: dall’ingegneria energetica, all’ecologia, all’agricoltura fino all’analisi chimica del suolo.

 

Dal carbone di legna una risorsa per l‘agricoltura

“In diversi contesti sperimentali è stato già dimostrato che il biochar ha effetti positivi sulla fertilità del suolo, aumentandone il contenuto di carbonio organico in maniera costante e permanente”, spiega Barbara Reifer, responsabile del settore Viticoltura al Centro di Sperimentazione Laimburg, coinvolta nel progetto WOOD-UP. A livello nazionale, l'utilizzo di biochar come fertilizzante è consentito già dal 2015, a condizione che siano rispettati determinati parametri fisico-chimici. Con il progetto WOOD-UP, i ricercatori auspicano di trovare un modo per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla produttività e la qualità delle mele e delle viti locali. Esamineranno da vicino se il biochar come fertilizzante è in grado di aumentare il fissaggio del carbonio nel suolo, nonché l'efficienza delle risorse limitate, quali acqua e nutrienti. “Nella fase sperimentale sul campo, incorporeremo il biochar, sia puro che miscelato in varie concentrazioni con compost, nel terreno suddiviso in parcelle sperimentali”, spiega Maximilian Lösch, ricercatore del Centro di Sperimentazione Laimburg e collaboratore del progetto e aggiunge, “In seguito osserveremo la crescita delle piante delle diverse parcelle e analizzeremo piccole quantità di vino (microvinificazioni) ricavato da quelle uve.

 

Partner di progetto

Accanto alla Libera Università di Bolzano e al Centro Sperimentale Laimburg, è coinvolto anche Eco-Research, che avrà il compito di caratterizzare la struttura fisico-chimica del carbone di legna attualmente prodotto in Alto Adige. Oltre ai produttori di energia che operano nel settore della gassificazione, gli interessati al progetto sono il Consorzio dei vini dell'Alto Adige, il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige e l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi (Südtiroler Bauernbund).

 

Carbone di legna (Biochar)

Biochar è un sinonimo per indicare il carbone di legna, specificamente quello ottenuto come sottoprodotto dalla pirolisi anaerobica ad alta temperatura (300–800°C) della biomassa legnosa, quali scarti e trucioli di legno, residui di potatura e letame.

 

Il Centro di Sperimentazione Laimburg

Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l’istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli. Ogni anno, i 150 collaboratori del centro lavorano a 300 progetti ed attività in tutti i campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana e le tecnologie alimentari. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.

Galleria immagini

RSS Feeds