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Il progetto FESR "DROMYTAL" sviluppa un metodo di contenimento della Drosophila basato sull'azione attrattiva dei lieviti contro la Drosophila

Il Centro di Sperimentazione Laimburg e la Libera Università di Bolzano hanno cominciato le ricerche nell’ambito del progetto DROMYTAL per sviluppare un metodo di contenimento innovativo, nei confronti di Drosophila suzukii.

Abb. 1: Esemplare maschio della Drosophila Suzukii con i punti neri tipici sugli ali.

Dal 2011 i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg stanno osservando con attenzione il parassita invasivo in Alto Adige. Negli ultimi anni la drosophila ha causato notevoli danni alla frutticoltura locale, soprattutto negli impianti di piccoli frutti e drupacee. I mezzi chimici attualmente disponibili non garantiscono un’efficacia sufficiente al contenimento del danno.. Poiché Drosophila suzukii è presente in tutta Europa, diversi istituti di ricerca hanno creato delle collaborazioni per trovare una soluzione alla problematica. Con il progetto cooperativo e interdisciplinare DROMYTAL il Centro di Sperimentazione Laimburg intende sviluppare insieme alla Libera Università di Bolzano un metodo di contenimento contro il parassita drosophila, fondato sull’utilizzo di un attrattivo derivante da colture di lieviti. Il progetto è cominciato nel dicembre 2016 e ha durata di tre anni. Il progetto è finanziato dal Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR: Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione 2014-2020) con un budget di 880.000€.

Tecnica esca “Attract & Kill”

Dal 2011 il Centro di Sperimentazione Laimburg si occupa del parassita drosophila, conducendo indagini sulla sua biologia e sul comportamento e valuta l’efficacia di fitofarmaci per concepire strategie per la lotta contro l’insetto dannoso. I metodi testati finora, come l’utilizzo di prodotti fitosanitari (p.es. Spinosad), la cattura massale mediante trappole, l’uso di reti anti-insetto e il rilascio di antagonisti naturali, non sempre hanno registrato buoni risultati nel contenimento dei danni sulle varie colture. Con il progetto DROMYTAL i ricercatori del Centro di sperimentazione Laimburg propongono di sviluppare un metodo innovativo ed efficace che si basa sull’attrazione dell’insetto adulto nei confronti di sostanze volatili attrattive e su metaboliti che stimolano l’assunzione di cibo da parte del moscerino.  Ricerche svolte in altri Istituti hanno dimostrato che gli adulti di D. suzukii sono particolarmente attratte da sostanze volatili emesse dai lieviti. Studi svolti al Centro di Sperimentazione Laimburg hanno rivelato che diverse specie di lieviti influenzano il potenziale di riproduzione e il comportamento di ovideposizione delle femmine di drosophila  Alcune specie di lievito sono particolarmente idonee allo sviluppo dell’insetto e potrebbero attrarre l’insetto in cerca di sostanze nutritive. “ Vogliamo approfondire queste conoscenze per sviluppare una nuova esca, che possa venire associata a un insetticida e applicata in modo mirato su determinate superfici per eliminare il parassita” spiega Silvia Schmidt, esperta di insetti invasivi presso il Centro di Sperimentazione Laimburg e coordinatrice del progetto. Il metodo ideale consisterebbe nella protezione del frutto evitando i trattamenti diretti. I vantaggi della tecnica “attract & kill” comprendono la riduzione della quantità di residui sui  frutti e della quantità di insetticida applicato nell’impianto frutticolo, mantenendo un elevato grado di efficacia nella lotta contro il parassita.

Un gruppo interdisciplinare sviluppa una formulazione di esca adatta

Lo sviluppo del metodo “attract-and-kill” sarà reso possibile tramite la collaborazione dei settori disciplinari di entomologia, elettrofisiologia, microbiologia e metabolomica. Il Centro di Sperimentazione Laimburg coordina il progetto, e partecipa con due gruppi di lavoro: Entomologia e il Laboratorio per aromi e metaboliti. Il gruppo di Entomologia studierà in esperimenti di nutrizione gli effetti di diverse specie di lieviti sulla fitness degli adulti di D. suzukii , valutando la durata di vita di maschi e femmine e la fecondità delle femmine. I ricercatori inoltre svolgeranno indagini sul comportamento del parassita analizzando quali colture favoriscono l’assunzione di cibo. In collaborazione con un gruppo di ricerca svedese i ricercatori esamineranno l’azione attrattiva o repellente delle sostanze volatili derivanti dalle colture di lieviti. In esperimenti di efficacia  dapprima in laboratorio e in seguito in campo sará in seguito messa a punto  la composizione attract and kill piú promettente, associando un insetticida idoneo  all’esca scelta. Il laboratorio per aromi e metaboliti invece analizzerà e identificherà  i metaboliti  contenuti nelle colture di lievito. La dottoressa  Daniela Eisenstecken, coordinatrice delle analisi chimiche, spiega: “Noi analizziamo le sostanze delle colture di lievito che hanno un effetto sull’assunzione di cibo da parte degli insetti per poi utilizzarle come esca nel metodo “attract-and-kill”.  Queste sostanze dovrebbero favorire il contatto e l’assunzione di insetticida da parte della Drosophila.  Il gruppo di ricerca di entomologia della Libera Università di Bolzano del Prof. Sergio Angeli è specializzato nel settore della Chemoecologia. I ricercatori caratterizzeranno le sostanze volatili emesse dalle colture di lieviti  e analizzeranno le risposte a livello dei recettori olfattivi del parassita. “In questo modo possiamo identificare le sostanze che vengono percepite della drosophila e escludere altre sostanze non determinanti.”, illustra Sergio Angeli, Prof. del corso di  entomologia presso la Libera Università di Bolzano.

Notevoli danni

A  partire dal  2011 la mosca drosophila (Drosophila suzukii) che è stata importata dalle zone asiatiche ha causato dei danni considerevoli in Alto Adige. Sono colpiti particolarmente i piccoli frutti e le drupacee (soprattutto ciliegie, fragole, lamponi, albicocche, prugne e mirtilli neri) e uva della varietà locale di  vino rosso Vernatsch. Si tratta principalmente di colture che forniscono una fonte di reddito supplementare nell’ambito dell’agricoltura montana in quanto spesso vengono trasformati in prodotti alimentari (yoghurt, succhi di frutta, marmellata). La drosophila attacca i frutti durante il periodo di maturazione. Ovidepone nella polpa dei frutti  A causa del rapido tasso di riproduzione, il parassita può causare notevoli perdite di raccolto. Nel 2015, un anno con medie densità di popolazione di drosofile, il danno causato dal parassita è stato stimato intorno  a 2,6€ milioni. Nel corso del 2016 la mosca ha causato il mancato raccolto  di piccoli frutti e di ciliege fino al 70% sul totale. In media le cooperative ortofrutticole hanno denunciato una perdita del 30%.

Il Centro Sperimentazione Laimburg

Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l’istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina per garantire la qualità dei prodotti agricoli. Ogni anno, i 150 collaboratori del centro lavorano a oltre 300 progetti ed attività in tutti i campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.

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