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Centro Laimburg indaga la Drosofila suzukii

Presso il Centro Laimburg fervono le ricerche sull’insetto. I ricercatori a Laimburg hanno inserito la D. suzukii tra i punti chiave della ricerca con più progetti in materia. La presenza della D. suzukii sul territorio della nostra provincia è stata verificata per la prima volta nel 2010. Gravi danni si sono registrati nel 2011 sulle colture dei piccoli frutti, colpita anche la viticoltura, soprattutto la varietà schiava.

„Abbiamo inserito la D. suzukii tra i punti chiave della nostra ricerca ed avviato più progetti di ricerca su questo parassita”, racconta Dr. Roland Zelger, esperto del Centro di Sperimentazione Laimburg. I ricercatori del Centro Laimburg stanno allevando la D. suzukii con successo per indagare la biologia e gli stadi di sviluppo dell’insetto, punti chiave sui quali le conoscenze sono ancora scarse. “Quali sono le condizioni climatiche ideali per la D. suzukii? Come si orienta la drosofila? Quale è il metodo che usa il parassita per individuare il grado di maturazione dei frutti e ci sono dei frutti che preferisce ad altri? Tramite le nostre ricerche cercheremo di rispondere a tutte queste domande per individuare i punti forti e quelli deboli del parassita. Tutte queste conoscenze, quindi, sono indispensabili per trovare l’approccio giusto per combattere la drosofila”, spiega Zelger. 

Ricerche sulla drosofila presso il Centro di Sperimentazione Laimburg
Le attività di monitoraggio della drosofila su tutto il territorio provinciale sono partite subito dopo la scoperta dell’insetto in Alto Adige nel 2010 collaborando strettamente con il Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura. I dati acquisiti servono per imparare, quali sono le altitudini e colture colpite preferibilmente dalla drosofila e sotto quali condizioni climatiche cresce meglio.
L’allevamento del parassita nei laboratori del Centro Laimburg ormai è riuscito ed i ricercatori stanno già indagando il comportamento della drosofila. Nelle serre del Centro Laimburg si studia quale stimolo – colore e/o grado di maturazione del frutto – spinge il parassita a colpire i frutti e se si può prevenire alla moltiplicazione della drosofila rimuovendo i frutti colpiti. “Tutti questi dati servono per valutare i rischi in materia e per sviluppare contromisure”, sottolinea Zelger.
Il Centro di Sperimentazione scambia continuamente le conoscenze sulla D. suzukii con altri istituti di ricerca in Italia e all’estero. Nell’ambito della cooperazione con la Fondazione Edmund Mach (Istituto agrario di S. Michele all’Adige) gli organismi invasivi come la drosofila suzukii formano un nucleo tematico da lavorare assieme al Centro Laimburg.

Il Centro di Sperimentazione Laimburg in breve
Il Centro di Sperimentazione Laimburg è l’istituto di ricerca leader nel settore agroalimentare in Alto Adige e si occupa soprattutto di ricerca applicata diretta ad aumentare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura altoatesina.
Ogni anno, i 180 collaboratori del centro lavorano a più di 400 progetti e attività in tutti campi dell’agricoltura altoatesina, dalla frutticoltura e viticoltura fino all’agricoltura montana. Il Centro di Sperimentazione Laimburg è stato fondato nel 1975 a Vadena nella Bassa Atesina.

Informazioni di approfondimento sulla Drosofila suzukii
La Drosofila suzukii (Drosofila del ciliegio) appartiene alla famiglia dei moscerini della frutta e proviene dall’Asia orientale. Misura 2–4 mm, ha occhi rossi ed un corpo color bruno-giallastro. Nel 1916 è stata descritta in Giappone come parassita che colpisce le ciliege. In Europa, la D. suzukii è stata scoperta solo nel 2009 (Spagna/Italia). Nel 2010 il parassita è stato osservato per la prima volta in Alto Adige.
La D. suzukii colpisce frutti sani in prossimità di maturazione, nei quali la femmina depone due o tre uova. L’uovo schiude dopo un o due giorni. Le larve poi si nutrono nell’interno del frutto e si impupano dopo cinque a otto giorni. Il moscerino adulto vive più di un mese. Durante la sua vita, una femmina depone ca. 400 uova. Sotto condizioni ideali la D. suzukii può sviluppare fino a 13 generazioni annue. La drosofila del ciliegio preferisce un’umidità alta e temperature medie (tra i 20° e 28° C.).
Tra i frutti colpiti dalla D. suzukii si trovano tutti frutti piccoli, drupacee, uva, fico, caco come anche diversi frutti di polpa selvatici. Le mele però non vengono colpite dal moscerino – la buccia delle mele sembra di essere troppo spessa.
La Drosofila suzukii risulta di essere abbastanza sensibile al gelo e sverna come moscerino in luoghi protetti dal gelo.

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